Walking Francigena Ultramarathon 2025: un cammino che lascia il segno
- Maddalena Floridia
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Un cammino inclusivo da Siena ad Acquapendente che ha unito oltre 50 partecipanti, tra cui amputati e persone con diverse disabilità. La Walking Francigena Ultramarathon è stata un'esperienza di sport, umanità e condivisione. Grazie alla partecipazione attiva di Fondazione MPS, Gruppo Trekking Senese, Run Challenge e Associazione Bollicine.

La Walking Francigena Ultramarathon 2025 è stata,
per la nostra Fondazione e per tutti i partecipanti, molto più di una lunga camminata: è stata un’esperienza umana profonda, fatta di paesaggi meravigliosi, fatica condivisa, sorrisi sinceri e legami che continueranno a camminare con noi anche dopo il traguardo.
Da Siena ad Acquapendente, il nostro gruppo ha portato avanti un’idea semplice ma potente: rendere la Francigena davvero accessibile a tutti. Un cammino “per tutti”, che ha visto la partecipazione di oltre 50 persone, tra cui il gruppo degli amputati, diversi ragazzi con disabilità intellettive e sensoriali, accompagnatori, volontari, amici vecchi e nuovi.
Camminare insieme, ognuno con il proprio ritmo, ha dato forma concreta ai valori che da sempre guidano il nostro lavoro: inclusione, condivisione, rispetto delle diversità, entusiasmo.
Un ringraziamento speciale va alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, che ha creduto nel progetto e lo ha sostenuto fin dal primo passo. Grazie al Gruppo Trekking Senese per l’organizzazione attenta, precisa e calorosa, che ha saputo accogliere ogni esigenza con cura e professionalità.
Un grande grazie anche ai nostri compagni di viaggio: i ragazzi di Run Challenge, le famiglie e gli operatori dell’Associazione Bollicine, che con la loro energia e spontaneità hanno reso ogni momento ancora più vero.
Le immagini di questa avventura — la luce dorata del mattino sulle Crete Senesi, le mani tese nei tratti più difficili, le risate alla fine di una tappa — restano negli occhi e nel cuore.
È stato un successo, certo. Ma soprattutto è stato un cammino di comunità. Di quelli che fanno bene, dentro e fuori.
Grazie a chi ha camminato, sostenuto, organizzato, sorriso, aspettato.
Ci rivedremo sulla strada.
